Giovanni dalle Agocchie fu un Maestro di scherma bolognese, chiarissimo autore di un trattato che illustra i concetti della scuola bolognese classica aggiornata al periodo della scrittura.

Biografia

Dalle Agocchie Giovanni, di Bologna. Giovanni dalle Agocchie (o Agucchi, o Agocchia). Nato il 9 marzo 1547.

Opera trattatistica

Il Dalle Agocchie compone bravamente il proprio trattato sotto forma di un dialogo avvenuto tra lui e il giovane Lepido Ranieri, molto intendente dello essercitio dello schermire, nel palazzo di Girolamo Martinenghi a Brescia nel 1571.

L’autore approfondisce l’arte di spada sola, strette di mezza spada, spada e pugnale e spada e cappa, infine dedica le ultime due parti dell’opera alla giostra e alla disposizione in campo delle armate.

La forma di un dialogo maestro/allievo permette al Dalle Agocchie di approfondire dettagliatamente il maneggio delle diverse armi, ma sopratutto di uscire dall’ambito squisitamente tecnico dell’insegnamento per rispondere a diverse provocazioni o pareri discordanti che Lepido gli riferisce, cogliendoli probabilmente dal comune pensiero di quel periodo.

Grazie a tale formula, il Dalle Agocchie non solo opera per diffondere la propria arte, ma anche per difenderla sgombrando il campo da incomprensioni e superficialità provocate dalla decadenza di una parte dei maestri d’arme suoi contemporanei a cui non riconosce alcuna qualità d’insegnamento, Perche permettere non si dovrebbe, che alcuni insegnasse quello di che a sufficienza instrutto non fosse.

Struttura del trattato

  • Dedica
  • Proemio di messer Giovanni DallAgocchie Bolognese, Sopra il suo libro dell’arte dello Schermire.
  • Il Primo Libro de’ dialoghi – Nella qual si tratta dello Schermire con spada sola; diviso in cinque giornate.
  • La seconda giornata del Primo Libro – Nella quale si ragiona dello schermire con spada sola.
  • La terza giornata del Primo Libro – Nella qual si tratta del modo, che si deve tenere in tentar d’offendere il nimico, quando si voglia essere il primo a ferirlo.
  • La quarta giornata del Primo Libro – Nella qual si tratta della spada, & del pugnale.
  • La quinta giornata del Primo Libro – Nella quale si tratta del modo di valersi della spada, & della cappa.
  • Secondo Libro – Sesta giornata de’ dialoghi. Dove si ragiona dell’arte della giostra.
  • Terzo Libro – Settima giornata de’ dialoghi. Dove si ragione d’un modo facilissimo per fare di quattro forte battaglie, insieme con l’ordine, che si debbe tenere per trovare le radici de’ numeri.

Citazioni bibliografiche

Jacopo Gelli

Dell’arte di Scrimia libri tre, di M. Giovanni dall’Agocchie, Bolognese.

Nei quali brevemente si tratta: Dell’arte dello schermire, Della Giostra, Dell’ordinar battaglie. Opera necessaria a capitani, soldati e a qualsiasi voglia Gentil’huomo. Con privilegio. In Venetia, 1572, appresso G. Tamborino.

Dedica al Conte Fabio Pepoli, Conte di Castiglione; di carte numerate 79 (pagine 158); e due disegni.
Opera molto rara e ricercatissima.

Il Mazzucchelli cita anche un’edizione posteriore.
Bologna, 1580 (?).

L’Haym (Biblioteca italiana o sia Notizia di libri rari italiani, Milano, 1771, Galeazzi, pag. 602), e il Fantuzzi (Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781, voi. 1, pag. 72), fanno menzione di una prima edizione di questa opera, pubblicata in Venezia nel 1570. Però, malgrado le più accurate ricerche, non ci riescì approdare ad alcun resultato.
Crediamo poi col Fantuzzi (Op. cit.), che la menzione che l’Orlandi (Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1714, pagine 171) fa di un Girolamo Dalle Agocchie, autore di un Trattato di scherma e di arte militare (Bologna, 1580), sia una delle tante sviste in cui è caduto questo poco accurato bibliografo; anche il Fantuzzi ed il Mazzucchelli (Scrittori italiani, volume 1, par. 1, pag. 202), accennano ad una nuova edizione, che dell’opera di Giovanni Dall’Agocchie sarebbe stata fatta in Bologna nel 1580. Anche di questa edizione, che sarebbe la terza, non ci riescì scoprirne traccia.

Dall’Agocchie, in questo suo trattato di scherma, per nulla è inferiore all’Agrippa e agli altri suoi predecessori. Scrittore chiarissimo, maestro eccellente, portò con questo suo trattato molto innanzi l’arte della scherma italiana, e benché il testo sia privo di tavole dimostrative, pure facilmente s’intende e si comprende quanto il Dall’Agocchie vuole dire. Fu Dall’Agocchie, infine, che introdusse una varietà di colpi di punta; colpi, che contribuirono alla celebrità della scherma italiana.

Testo di riferimento: Bibliografia Generale della Scherma del Cav. Jacopo Gelli. Firenze. Tipografia Editrice di L. Niccolai. 1890.

Marcelli Francesco Antonio

Nel 1572, fu stampato un Dialogo contenente le regole della scherma, della Giostra, e dell’ordinar le Battagli da Gio: dell’Agocchie Maestro di Scherma Bolognese, e fu stampato in Venet. col tit. Dell’arte di Scrimia lib. 3. di M. Gio. dell’Agocchie.

Testo di riferimento: Regole della scherma insegnate da Lelio e Titta Marcelli, scritte da Francesco Antonio Marcelli, figlio e Nipote e Maestro di scherma a Roma. Pubblicato nella stamperia di Dom. Ant. Ercole, Roma 1686.

Emilio Orioli

Viene ultimo, sullo scorcio del secolo XVI, Giovanni, figlio di Paolo Antonio delle Agocchie, nato il 9 marzo 1547, che egli pure scrisse un trattato col titolo <<dell’arte della Scrimia>> stampato in Venezia negli anni 1570 e 1572.

Testo di riferimento: Emilio Orioli: La scherma a Bologna, in “Resto del Carlino”, 20-21 maggio 1901, n. 140

Altre citazioni

Il suo cognome compare storpiato in Agocchia nelle Notizie degli scrittori bolognesi e delle opere loro stampate e manoscritte. Raccolte da Fr. Pellegrino Antonio Orlandi da Bologna. Carmelitano della Cong. di Mantova Maestro Dottore Collegiato di Sacra Teologia e Accademico Clementino.
A pagina 139 si trova citato: Gio: Agocchia. Dell’Arte della Scherma, della Giostra, e dell’Ordine di Battaglia, Lib. III. Venezia, 1572. per il Tamburini. Bumaldi., fol. 107.
Nella medesima opera troviamo anche tal Dalle Agocchie Girolamo, già citato dal Gelli, presunto autore del Trattato di Scherma, e di Arte militare Bol. 1540. 4. Si noti che nel testo sono accostati Gio: Agocchia e Girol. dalle Agocchie, segno che potrebbe non trattarsi di una semplice svista o della stessa persona.
Tuttavia l’ambiguità resta: a pagina 267 dell’opera, nella Tavola I, Dei Cognomi connotanti i Nomi degli Scrittori Bolognesi descritti, rispetto al cognome Agocchia troviamo Gio: Batista. (Giovanni Battista Agocchia) Gio: Girolamo. (quindi Giovanni Girolamo Agocchia) Lattanzio.