Biografia

Il Maestro Antonio Manciolino fu contemporaneo del Maestro Achille Marozzo, anch’egli insegnò a Bologna. Della sua vita poco o nulla si conosce.

Probabilmente fu attivo come Maestro nei primissimi anni del XVI secolo e perì negli anni ’20 dello stesso secolo.

Un Gio. Antonio Manzolino fu nominato “proconsole” della corporazione dei notai a Bologna nel 1493 [1].

Un Carl’Antonio Manzolini fu nominato Gonfaloniere del Popolo di Bologna, presso Porta Ravegnana, nell’ultimo quadrimenstre del 1504[2].

Opera trattatistica

Di Antonio Manciolino c’è pervenuto un trattato, stampato da Niccolò Zoppino a Venezia, col titolo “Opera Nova per Imparare a Combattere, & Schermire d’ogni forte Armi” riportato in seconda pagina, mentre la prima pagina riporta la scritta: “Di Antonio Manciolino Opera Nova, ove li sono tutti li documenti & vantaggi che si ponno havere nel mestier de l’armi d’ogni sorte novamente corretta & stampata“.

Il trattato di Manciolino arrivato fino a noi è datato 1531 anche se, la citazione “nuovamente stampato e corretto“, che può far dedurre l’esistenza di una o più stampe precedenti a tale data.
Sulla base della dedica del trattato a Don Luigi di Córdoba, si può dedurre come il trattato di Antonio Manciolino risulti sicuramente essere già scritto negli anni 1522-23, riportando quindi precetti e tecniche di scherma dei primissimi anni del ‘500.
Questo purtroppo non ci aiuta a chiarire la questione, e se la stampa a noi pervenuta, datata 1531, sia una ristampa di una pubblicazione precedente oppure una prima edizione a stampa sulla base di un manoscritto di una decina di anni prima non ci è dato sapere con certezza.
Però è estremamente probabile che la stampa del trattata sia postuma, cioè avvenuta dopo la morte dell’autore, come successo per altri trattatisti del periodo come Pietro Monte o Angelo Viggiani.

Storicamente questo trattato riveste una importanza fondamentale. Rimane il primo manuale in italiano di scherma stampato e arrivato fino a noi, cioè il primo trattato destinato all’ampia diffusione tramite l’allora innovativa tecnica tipografica. Questo comporta che la sua lettura è quasi certa da parte dei maestri che pubblicarono successivamente al 1531.

Il trattato di Manciolino si differenzia principalmente da quello di Marozzo per la mancanza della parte sulle regole del duello (nel trattato vi è un passo introduttivo in cui si sostiene che le regole, l’onore e le ragioni del duello siano materie per filosofi e giuristi, non per spadaccini) e per la mancanza della parte riguardante l’insegnamento dello spadone a due mani, arma che sarà destinata all’oblio nei trattatisti dei secoli successivi, ma che più probabilmente l’autore non fece in tempo ad aggiungere.
La maggior parte della nomenclatura e delle guardie utilizzate è comunque comune nei trattati dei due maestri bolognesi. Così come in entrambi i trattati viene ampiamente esposto il combattimento con spada e brocchiero, combattimento per eccellenza della scuola bolognese.

Un analisi di tipo tecnico potrebbe portare a una visione più pratica del Maestro Manciolino del combattimento rispetto a quanto riportato nel trattato del Maestro Marozzo, oltre a una struttura per argomenti più manualistica tipica dei trattati successivi, anche se la maggior parte delle tecniche spesso risultano interpretabili correttamente solo col confronto comparato dei due trattati.
Solo tramite lo studio comparato di entrambi i trattati, con l’affiancamento del trattato anonimo bolognese, è possibile avere una piena comprensione della scuola bolognese di scherma del ‘500.

Struttura del trattato

La struttura del trattato di Manciolino è la seguente:

  • Prologo : Ringraziamenti, introduzione, regole principali del combattimento;
  • Libro 1 : Le guardie (con spada e brocchiero), i colpi, offese e contrari di spada e brocchiero guardia per guardia;
  • Libro 2 : Assalti di spada e brocchiero;
  • Libro 3 : Giochi di mezza spada (con spada e brocchiero);
  • Libro 4 : Spada e brocchiero largo o targa, due spade, spada sola;
  • Libro 5 : Spada e cappa, spada e cappa due contro due, spada e pugnale, spada e rotella;
  • Libro 6 : Partigiana e rotella, partigiana, spiedo, ronca, lancia;

Note

  1.  Li proconsoli e correttori de’ notari della citta’ di Bologna dal loro … Di Giovanni Nicolò Alidosi Pasquali, Bologna 1616, pagina 15.
  2. Registro degl’illustrissimi signori gonfalonieri del popolo … dall’ anno 1500, ed. G. Borzaghi, pagina 5.

Citazioni bibliografiche

Jacopo Gelli

Di Antonio Manciolino Bolognese, opera nova dove lì sono tutti li documenti et vantaggi che si possono havere nel mestier de l’Armi d’ogni sorte novamente correcta et stampata. Venegia, 1531, per N. d’Aristotile, detto Zoppino.

Con poche figure su legno, separate dal testo.

Il trattato del Manciolino è il terzo pubblicatosi in Italia e quindi non ha teorie ben determinate e chiare. È un abbozzo, piuttosto che un trattato. Si occupa più dei modi che deve tenere il gentiluomo nelle querele, che della scherma.
Attinse, com’egli stesso afferma, molto largamente dal Moncio, però ci meraviglia che non citi il trattato del Marozzo del 1517, da noi scoperto alla Biblioteca della R. Università di Pisa.
Le figure e le tavole dell’opera del Manciolino non hanno alcuna relazione con il testo, ma sono di semplice ornamento.

1. Moncio 1509; Marozzo 1517; Manciolino 1531; Di Luca 1532, ecc.

Testo di riferimento: Bibliografia Generale della Scherma del Cav. Jacopo Gelli. Firenze. Tipografia Editrice di L. Niccolai. 1890.

Alberto Marchionni

Ed infatti Giacomo Ponz o Pietro de las Torres nel 1474 pubblicarono i loro precelti sull’arte della Scherma.
L’Italia, che non è stata mai seconda a nissuna nazione tanto nel maneggio della penna, che della spada, vide in seguito non solo un numero cospicuo di trattatisti di Scherma, ma pur anco i più accreditati Pietro Moncio (italiano) nel 1509 dava alle stampa il suo Trattato, il quale era seguito da Antonio Manciolino Bolognese, che intitolò il suo libro “Opera nuova ove sono tutti i documenti e vantaggi che si ponno avere nel mestiero dell’armi d’ogni sorte” con poche vignette e pochissimoo correlativo al testo.

Testo di riferimento: Trattato di scherma: sopra un nuovo sistema di giuoco misto di scuola italiana e francese. Di Alberto Marchionni. Pubblicato da Dai Tipi Federigo Bencini, Firenze 1847.

Antonio Orlandi

Antonio Manciolino. Uomo dotto, e famoso Schermatore, con ogni sorta d’armi. Opera nuova, dove sono tutti i documenti, & vantaggi, che si ponno avere nel mestier dell’armi d’ogni sorta, novamente corretta, & stampata. Venetia, 1531. per il Zoppino.

Testo di riferimento: Notizie degli scrittori bolognesi e dell’opere loro stampate e manoscritte. Di Pellegrino Antonio Orlandi. Bologna 1714.

Il Manciolino è così descritto: “Uomo dotto, e famoso Schermatore, con ogni sorta d’armi. Autore de Opera nuova, dove sono tutti i documenti, & vantaggi, che si ponno avere nel mestier dell’armi d’ogni sorta, novamente corretta, & stampata. Venezia, 1531. per il Zoppino.S.” Dalla succinta descrizione di evice che il Manciolino fosse noto per duelli o imprese personali.

Testo di riferimento: Notizie degli scrittori bolognesi e delle opere loro stampate e manoscritte. Raccolte da Fr. Pellegrino Antonio Orlandi da Bologna. Carmelitano della Cong. di Mantova Maestro Dottore Collegiato di Sacra Teologia e Accademico Clementino.

Emilio Orioli

Sono contemporanei del Marozzo o di poco posteriori, oltre suo figlio Sebastiano e i suoi prediletti allievi il Crofter di Augusta ed il bolognese Gio. Battista Letti, Antonio Manzolini che nel 1531 pubblicò a Venezia un suo trattato sul <<Mestiere dell’Armi>> ed Angelo Vizzani dal Montone che, nato da Michele il primo dicembre del 1517 e dopo aver servito lungo tempo nelle milizie sotto Carlo V, compose egli pure un trattato sulla scherma fatto stampare a Venezia da suo fratello nel 1575, venticinque anni dopo la sua morte.

Testo di riferimento: Emilio Orioli: La scherma a Bologna, in “Resto del Carlino”, 20-21 maggio 1901, n. 140