Uno degli argomenti alla base de “Il Combattimento Storico da Strada” è l’analisi dei casi particolari, che riguardano uno scontro tra due avversari armati diversamente, proseguono quindi le diverse situazioni illustrate dal Maestro Cerri a riguardo di uno schermidore armato di bastone contro un avversario armato di una scure.

Va detto che l‘Ascia, arma rustica e insolita, ha una sua rilevanza in una delle prime e più dettagliate vicende storiche: la battaglia di Hastings, illustrata dal celebre Arazzo di Bayeux. In seguito l’ascia, o la scure, compare come dinamiche nel celebre Le Jeu de la Hache e nei trattati italiani sotto forma di Azza, Alabarda e Ronca.

Della Scure

La scure nei tempi antichi e nei tempi di mezzo veniva annoverata fra le armi di guerra e distinta col nome di bipenne, se era di doppio taglio, azza e francesca da qualche variata foggia. Pretendono gli storici che la francesca pigliasse nome dai Franchi che più comunemente l’usavano. Coll’invenzione della polvere da fuoco cadde in disuso, giacché abbandonatesi dai militi le dense armature tornò più conveniente brandire armi più maneggiabili e che non astringono adoprandole a scoprirsi di troppo, come avveniva dell’azza o scure di guerra. Tolta all’arte distruggitrice, la scure non serve al presente che alle arti ed all’agricoltura; non lascia però di essere nelle mani di un malintenzionato assai micidiale, quando esso abbia forza e risolutezza. Pertanto se mai uno schermitore di bastone si trovasse attaccato da un uomo armato di scure, considerato che non ha ad aspettarsi che colpi di testa o di bandoliera dovrà attenersi alle sole parate di terza o quarta volante, le quali devono essere fatte con gran precisione procurando sempre di incontrare col bastone di legno della scure in prossimità del ferro, ma non quest’ultimo che per essere il centro di percossa, oltre che il tiratore non avrebbe bastante forza per respingerlo, andrebbe a cimentare il proprio bastone al rischio d’essere tagliato. Parato che abbia lo schermitore di bastone il colpo nemico dirigerà i proprj al viso dell’assalitore da qualunque parte, chiudendo poi e rompando la misura come torna all’uopo più conveniente. Se però il tiratore di bastone non fosse a tempo a compire i suddetti movimenti, ovvero volesse atteneresi al partito di rompere la misura al venire dell’arma ostile, passata che questa sia, immediatamente si avanzerà scagliando colpi ad arbitrio con tutta sicurezza, essendo impossibilitato il nemico a far uso sull’istante del suo tagliente come l’attacco esigerebbe, ciò non avviene riguardo al bastone che può replicare i colpi senza intervallo stante la leggerezza ed equilibrio suo.