Armi in metallo, delle più svariate fogge, che vengono alloggiate in cima ad un lungo manico di legno, rinforzato in metallo o meno, al fine di aumentarne la distanza di offesa e di difesa. La varietà delle armi in asta riscontrabili è enorme ed i nomi dati a queste possono variare nel tempo e da luogo a luogo.
Nei trattati di scherma pervenuti si può riscontrare l’utilizzo abbastanza generalizzato delle seguenti armi: azza d’arme, alabarda, ronca, spiedo, partigiana, partigianone, lancia e picca.
Ognuna di queste armi in asta può presentarsi di varie dimensioni, a seconda del tempo e del luogo, per cui è difficile stabilire una regola generale. Qui di seguito si forniscono le descrizioni indicative.
L’Azza d’Arme
L’azza d’arme “all’italiana” è costituita da una punta acuta ricurva e un martello dotato di denti d’impatto. Presenta parti appuntite in cima ed in corrispondenza del calcio. In genere ha un manico più corto delle altre armi in asta, va da terra al petto o al massimo fino all’altezza complessiva di chi la impugna. Per le sue capacità di sfondamento, viene normalmente utilizzata per combattimenti in armatura.
Pietro Monte
Pietro Monte, a fine del XV secolo, nel suo trattato stampato a inizio del secolo successivo, ci riporta come l’azza sia poco più alta di una persona.
Pietro Monte – Traduzione dal latino del Capitolo 1 del Libro I
L’«azza», volgarmente chiamata, è composta di ferro e legno e così viene considerata tra le armi in asta. In lunghezza è poco più alta di un uomo, …
L’Alabarda
L’alabarda è costituita da una sorta di scure con opposta una punta acuta piegata a becco o meno. Presenta una punta in cima ed è lunga all’incirca come l’altezza di un uomo. La forma delle parti dell’alabarda può variare a seconda del luogo e del tempo preso in considerazione, in particolare, a parte il variare delle dimensioni complessive, si riscontra come la forma della scure possa andare da una semplice lama dritta non separata dalla punta centrale, ad una mezzaluna concava o convessa che si assottiglia all’unione col corpo centrale, fino a forme più articolate e fantasiose.
Lo Spiedo
Lo spiedo è un’arma originariamente utilizzata per la caccia, a punta acuta che presenta due arresti laterali. Di solito ha lunghezza leggermente superiore a quella dell’alabarda. Gli arresti sono di norma ripiegati in avanti per fornire ulteriori punte offensive.
La partigiana, o spiedo “alla bolognese”, è una variante dello spiedo, in cui la punta a cuspide si allarga fino ad avere 2 fili taglienti e gli arresti diventano delle sorte di alette della punta. Con tali caratteristiche diventa un’arma in gradi di offendere sia di taglio sia di punta.
Francesco Altoni ci riporta come le dimensioni dell’asta di spiedo e partigiana siano più o meno equivalenti.
Francesco Altoni – Capitolo XIIII del Libro II
Lo spiede è un ‘utilissima arme, imperrche la {ha} maggior difesa che nessuna dell ‘altre, et ha tanto lunghezza dell ‘aste quanto ilpartigianone, e tiensi nel medesimo modo,…
La Ronca
La ronca presenta un ferro a falce, come una specie di gancio affilato, e una punta acuminata in cima. Può presentare denti più o meno sagomati sul dorso. Di dimensioni approssimative simili a quelle della partigiana.
La Partigiana
Sempre Pietro Monte ci riporta come sia la partigiana sia la ronca siano lunghe approssimativamente come un uomo che tenga la mano alzata.
Pietro Monte – Traduzione dal latino del Capitolo 1 del Libro I
La «partigiana», pure volgarmente detta, è un ‘arma d’offesa che sempre fa parte delle armi in asta, e può raggiungere [un ‘altezza di] poco maggiore di un uomo con la mano sollevata… La «ronca» è quasi come una partigiana, …
La differenza fra la picca e la lancia, o dei derivati come il lanciotto o la mezza picca, può essere sostanzialmente legata alle dimensioni dell’asta. Sono sempre armi che feriscono per mezzo di una punta aguzza. La lancia, normalmente utilizzata a cavallo, ha dimensioni che possono andare approssimativamente dai 2 ai 3 metri. Mentre la lunghezza complessiva di una picca può arrivare, secondo gli storici, fino ai 7 metri e mezzo e oltre.
Il lanciotto e la mezza picca sono versioni più ridotte delle armi da cui derivano il nome, spesso più indicate ad essere usate con una sola mano. Comunque la distinzione di dove venga usato un termine oppure un altro rimane piuttosto incerta. Anche Achille Marozzo nel 1536 riunisce insieme tecniche depicha overo lancioto da fante a piede.
Antonio Manciolino
Antonio Manciolino ci fornisce invece una indicazione sulla dimensione della lancia in funzione di quella della altre armi e ci conferma che partigiana, ronca e spiedo sono più o meno della stessa misura. Seguendo il discorso di Manciolino sotto riportato, ipotizzando che la distanza fra le due mani che impugnano un’arma in asta sia all’incirca di un braccio e che, come detto da Manciolino, la lancia venga impugnata con il mezzo esattamente fra le due mani, mentre l’altra arma venga impugnata con la mano avanzata esattamente nel mezzo, risulta che la lancia considerata è complessivamente più lunga delle altre armi d’asta di circa 3 braccia.
Se anche le altre armi sono considerate impugnate con il mezzo esattamente nel mezzo delle mani, allora la lancia risulta complessivamente più lunga delle altre armi d’asta di circa 2 braccia.
Antonio Manciolino – Libro VI, Combattere con le Lancie in mano da solo a solo.
Ma se tu havessi la lancia & fossi assalito da uno che havesse partigiana o ronca o spiedo o altra arma, tu piglìerai la lancia nel mezzo et sodisfarà che tu habbi uno braccio di lancia di vantaggio, & di più che la lunghezza della nemica arma & cosi serai sicuro che se tu volessi con tutta lunghezza della tua lancia combattere contra una arma corta, egli più agevolmente la potrebbe urtare & correrti addosso, …